Il mio campo di attività si orienta principalmente sulla terapia cognitivo-comportamentale (TCC).
Questo genere di approccio offre attualmente la possibilità particolare di integrare l’azione terapeutica con i nuovi sviluppi della ricerca scientifica, permettendo tra l’altro di adattare al meglio la collaborazione nel processo curativo.
L’indirizzo teorico tradizionale della TCC, spesso collegato con l’idea di pragmatismo e di terapia breve, centrati su problemi precisi e obiettivi specifici, si è evoluto notevolmente, con importanti arricchimenti, negli ultimi due decenni.
Nel recente ambito curativo, si focalizzano principalmente i problemi attuali, ma, quando è necessario, vien posta particolare attenzione alle origini profonde del disagio, ad esempio per capire come un comportamento o uno schema mentale siano sorti e sviluppati.
Da un’impostazione all’inizio essenzialmente orientata verso la modificazione dei cosiddetti “comportamenti problematici” e, in seguito, sugli aspetti di cognizione e di pensiero, ci si è ultimamente occupati in modo progressivo dell’importanza basilare delle emozioni. Ciò ha permesso di sviluppare modalità cliniche sempre più aperte e integrative.
Secondo questa nuova prospettiva, cerchiamo di agire sul nostro rapporto con i rispettivi schemi mentali ed emotivi, in un’ottica di adattamento dinamico, per poter intraprendere un processo di cambiamento attivo.